Siamo a Le Mesnil-sur-Oger, villaggio nel cuore della Côte des Blancs, la zona della Champagne dove lo Chardonnay dà il meglio di se stesso.
La Philippe Gonet è una famiglia di vigneron che vanta una tradizione di produzione da sette generazioni, precisamente dal 1830: a testimoniarlo la cantina di affinamento, in cui si ritrovano prove dei primi scavi risalenti al 1783.
Oggi l’azienda è condotta da Chantal e Pierre Gonet, fratello e sorella: si trovarono giovanissimi a condurre la maison per la prematura scomparsa del loro padre Philippe; Chantal, 22 anni, aveva da poco terminato gli studi alle scuole superiori, Pierre entrerà a lavoro all’età di 23 anni, dopo aver completato gli studi in viticoltura e enologia a Beaune.
A guidarli la consapevolezza e la responsabilità di portare avanti una tradizione di viticoltori di 6 generazioni e quella di la vorare in un terroir unico: Le Mesnil è uno dei 17 villaggi classificati Grand Cru nella regione dello Champagne.
Pierre ci accoglie calorosamente e ci guida nella visita, dandoci una panoramica dell’attività dell’azienda.
La produzione conta su 20 ettari di vigneto di proprietà, diffusi su 35 appezzamenti distribuiti in 8 villaggi differenti della Champagne; 250.000 le bottiglie prodotte mediamente anno, in una gamma di prodotti che esalta lo Chardonnay.
Sono i vigneti di Le Mesnil-sur-Oger, Oger e Vertus a caratterizzare i loro vini: un terroir leggendario, sottosuolo calcareo, ricco di fossili di origine marina, formatosi più di 100 milioni di anni fa e profondo 40 metri, capace di imprimere quei tipici caratteri calcarei, iodati e salmastri; solo a Le Mesnil-sur-Oger i Gonet hanno ben tredici parcelle di complessivi 4,5 ettari, tra cui un appezzamento con vecchie viti piantato nel 1929.
Ma per dare una visione più ampia della regione della Champagne, i Gonet allevano viti anche a Vindey nella Côte de Sézanne, a Fontaine-sur-Ay sulle coste meridionali della Montagne de Reims, a Le Breuil e La Chapelle Monthodon, sulla riva sinistra della Valle de la Marne.
In vigna non si usano insetticidi ed erbicidi, il fertilizzante utilizzato è quello organico.
Le uve vengono lavorate per singola parcella, seguono una pressatura soffice nella tradizionale pressa verticale champenois: il succo ottenuto viene lavorato singolarmente in vasche di acciaio.
Pierre ci guida a visitare la cantina di affinamento, dove si respira la storia della Maison: le antiche gallerie scavate nei secoli nel sottosuolo gessoso, accolgono le bottiglie che riposano sui lieviti in religioso silenzio: almeno di tre anni per i ‘sans année’ e minimo cinque anni per i ‘millésime’.
Sempre Pierre ci guida nella degustazione.
Iniziamo con Signature: 100% Chardonnay da vari territori (Côte des Blancs, Côte de Sézanne e Montgueux), 6 mesi in acciaio inox con fermentazione malolattica, Brut 7g/lt, cuvée con 70% annata 2019 e vino di riserva al 30%; tirage: Maggio 2020.
Giallo paglierino scarico, al naso frutta a polpa bianca, agrumi, note di nocciola che evolvono in sentori minerali.
Gusto caratterizzato da mousse fine, struttura, bella freschezza e persistenza.
Si procede con Roy Soleil: 100%Chardonnay, Brut 6g/lt, cuvée 70% di vino vendemmia 2016 e 30% di vino di riserva, elevage in Demi-Muid di rovere da 600 litri, con fermentazione malolattica, tirage 2017.
Giallo paglierino brillante con riflessi verdolini; naso complesso con note agrumate, albicocca disidratata, zenzero, note tostate.
In bocca la fine bolla accarezza il palato per aprire ad un grande equilibrio tra freschezza e consistenza con piacevole allungo che riporta alle note agrumate.
Infine, Ter Blanc: 100% Chardonnay proveniente dai 3 migliori terroir: un terzo proviene da “Les Hautes Mottes” a Mesnil-sur-Ogerne il secondo terzo da “Vozémieux” a Oger, ambedue classificati Grand Cru con vigneti che non hanno mai ricevuto insetticidi o pesticidi; il rimanente terzo proviene da “Les Corrigniers” a Ludes, Premier Cru de la Montagne de Reims.
Brut 3g/lt, cuvée delle annate 2012, 2013 e 2014, 6 mesi in tini di 60 hl (Foudre), non svolge fermentazione malolattica; sosta di almeno 5 anni sui lieviti, tirage Maggio 2015.
Giallo paglierino con accenni verdolini; naso elegante, pompelmo, lime, note di nocciole e vaniglia.
Prima bocca con mousse vellutata che evolve subito in verticale freschezza, con raffinato allungo salino che riporta sentori di acacia.
La visita da Philippe Gonet è un’occasione unica per conoscere uno dei territori più vocati al mondo per lo Chardonnay, attraverso una storia di famiglia identitaria, capace di esprimerne nei propri vini piacere, finezza ed eleganza.