Siamo nel comune di Château-Thébaud, nella Loira Atlantica, ad una ventina di chilometri a sud-est di Nantes.
La zona di produzione è quella della AOC Muscadet Sèvre-et-Maine, che caratterizza questa estrema porzione occidentale della Valle della Loira.
Ed è appunto il Muscadet a rappresentare il fulcro della produzione della zona, vitigno altrimenti conosciuto come Melon de Bourgogne a testimonianza delle sue origini borgognone, dove veniva allevato fin dal tredicesimo secolo; vitigno che però, proprio in questi territori, ha trovato una seconda giovinezza, come testimoniano documenti del 1500.
Abbiamo visitato la Famille Lieubeau, una delle aziende di riferimento del territorio: 75 ettari vitati a conduzione biologica ed una gamma di prodotti che lascia ampio spazio al Muscadet.
La storia dell’azienda ha inizio nel 1816 con Joseph Grégoire, un trovatello abbandonato nel portico dell’ospedale Hôtel-Dieu di Nantes: il suo cognome deriva proprio dalla buona reputazione di questo luogo, il “beau lieu”, che significa appunto “bel posto”; la sua fortuna fu poi quella di essere affidato e cresciuto in una famiglia di viticoltori, dove imparerà il mestiere.
Un passato, quello della Famille Lieubeau, che non viene dimenticato, tanto che l’immagine che la rappresenta è quella di un bambino con un cappello a falda larga, vero e proprio simbolo dell’origine e del carattere della famiglia.
Oggi l’azienda è condotta da Pierre e Chantal Lieubeau assieme ai loro figli François, Vincent e Marie: ognuno contribuisce con la propria competenza e professionalità: ed è proprio Marie a condurci nella visita della cantina e a guidarci nella degustazione della ampia proposta di prodotti.
Infatti, proprio la diversità dei suoli e le varie tipologie di microclimi consentono di ottenere una gamma di prodotti che provengono da vigne specifiche; una attenzione particolare viene rivolta al patrimonio ampelografico aziendale, con l’estrema cura delle vigne vecchie e la selezione massale per il loro reimpianto.
Il tutto si traduce con una produzione che, oltre ai vini di entrata, valorizza specifici crus posti nel cuore storico della denominazione, come Clisson, Château-Thébaud e Goulaine: ognuno di essi esprime delle peculiarità gustative proprio in base alla tipologia di suolo che caratterizza i loro suoli.
Non solo: la raccolta a mano, l’utilizzo di lieviti indigeni e un lungo affinamento ‘sur lie’ vanno a contribuire a valorizzare le loro peculiarità.
Così dal cru Château-Thébaud si caratterizza per un substrato roccioso poco profondo, molto drenanti, che consente una maturazione ottimale delle uve: i vini si distinguono per le note agrumate, di finocchio, e anice, e mantengono una buona quota acida e minerale.
Invece dal cru di Goulaine, dove i terreni sono molto leggeri con una consistenza sabbiosa, si sviluppano i vini più rotondi, con note agrumate e di frutta ben matura: inoltre, qui il microclima mite per la presenza di una vicina palude oltre all’esposizione sud-est, consentono una vendemmia precoce.
A Clisson la sabbia di origine granitica si mischia ai massi di granito, e consente alle radici di approfondirsi, garantendo un regolare apporto alle viti di acqua e minerali nonostante l’esposizione a sud dei vigneti: i vini che ne derivano sono più consistenti ed arricchiti di sentori di agrumi canditi, spezie dolci e con lievi note fumè.
L’elemento comune della varia gamma di Muscadet proposti rimane il corpo deciso nonostante la non eccessiva percentuale alcolica, ben bilanciato dalla quota acida; le note agrumate e le speziature dolci ne fanno vini che trovano il loro abbinamento ideale con frutti di mare e, in particolare, le ostriche.
Interessante anche il loro metodo classico 1861 Blanc, 70% chardonnay, 30% folle blanche, diciotto mesi sui lieviti, che esprime grande freschezza e sapidità, ottimo come aperitivo.
Famille Lieubeau rimane per noi un bel punto di riferimento per la produzione del Muscadet Sèvre-et-Maine della Valle della Loira occidentale.